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III ICE anno 2010

Sfida. Una milanese che organizza un incontro nazionale nella capitale… nun se poteva sentì!

Scherzi a parte, l’ICE è stato una vera scommessa sotto tanti fronti, in primis ha rappresentato per me l’occasione di avvicinare il network, il primo anno con un OC nazionale, un modo per dimostrare che le distanze non rappresentavano un problema, un modo per dare a tutti l’occasione di mettersi alla prova e contribuire ad uno dei progetti più riusciti nella storia del network.

C’era da fare per chiunque volesse, dalla logistica, all’impacchettamento dei kit, dall’accoglienza alla selezione della musica e dei video per le serate.  Per non parlare del quartier generale nell’allora sede di ESN Italia, il mitico ostello della gioventù, ora tribunale del CONI. Non ho mai visto tante persone felici di sgobbare gratuitamente per dei perfetti sconosciuti! Da Palermo a Trento, le sezioni hanno contribuito in modo inenarrabile alla realizzazione dell’evento.

La seconda prova da affrontare è stata il concorso: “I volti dell’Italia, persone abitudini tradizioni”

Ho sempre pensato che l’ Incontro Culturale Erasmus dovesse abbracciare a 360° la cultura italiana. Oltre alla Città Eterna, era fondamentale che anche i luoghi e volti degli altri paesi che ospitavano i ragazzi potessero essere visti e raccontati ,nasce così il primo concorso fotografico dell’ICE. Un successo inaspettato.

La terza scommessa è stata giocata con i partner, pubblici e privati.

Il forte avvicinamento alle istituzioni come LLP, parlamento, commissione europea, ha fatto si che potessimo ospitare la conferenza inaugurale all’interno di Spazio Europa, conferenza che ha permesso di presentare non solo il III ICE, ma anche i risultati del progetto di punta di quell’anno, il primo Erasmus Welcome Days .

Altro legame fondamentale è stato quello che si è creato con Havana Club, sponsor ufficiale di quell’ICE. Finanziatore dei primi “responsible party”: navette gratuite per gli ospiti (practice replicata poi in molte sezioni) e un premio europeo vinto dall’azienda grazie al nostro progetto.  La prima vera dimostrazione che ESN poteva stringere accordi commerciali.

In ultimo, le feste.  Inutile fare gli ipocriti, essere riusciti ad ottenere una delle locations tra le più esclusive di Roma, lo Spazio 900, e questo  ci rendeva letteralmente elettrizzati. Vedere l’allestimento, le luci, lo staff e i ragazzi dentro quel posto  meraviglioso faceva sognare, ma era tutto vero.

Ricordo ancora il cuore in gola quando sono entrata in quello spazio, allestito ma ancora vuoto,  pronto per accogliere i 2000 ospiti. Ero lì, eravamo lì ed era solo merito nostro.

Volevo fosse un ICE indimenticabile, un evento che sarebbe poi stato raccontano nel resto d’Europa, un’ esperienza che sarebbe dovuta arrivare alle orecchie della successiva generazione erasmus.

Orgoglio e soddisfazione, ecco cosa ho provato durante l’organizzazione dell’ICE. Una sensazione di pienezza, un’emozione che forse mai ho replicato.  Ci sono stati ovviamente anche momenti difficili, momenti in cui credevo non ce l’avrei fatta a coordinare tutto, ma non ho mai pensato di mollare. Probabilmente grazie agli ESNers, senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa. Vorrei nominare tutti, purtroppo è impossibile, ma il primo successo è stata la nostra unione.

ESN ha dimostrato di essere più di una associazione  che aiuta altri studenti, ESN ha attestato che il mondo dell’associazionismo può essere un ponte tra il mondo universitario e lavorativo, che gli studenti possono essere capaci, esattamente quanto, se non di più, dei lavoratori, che il futuro in mano ai giovani può dare dei frutti positivi, sette anni di ICE ne sono la dimostrazione. 

- Azzurra Fermo Vice Presidente ESN Italia 2010 e Capo OC ICE 10' -