Vi è mai capitato, nel corso di questi ultimi assurdi mesi, di sentire qualcuno dire “non avrei mai voluto essere in Erasmus durante la quarantena”? O magari siete stati voi stessi a pensarlo, probabilmente provando anche un forte dispiacere nei confronti di coloro che davvero si sono trovati in tale situazione. Ripensando alla "fase 1" risulta spesso difficile associarvi sensazioni positive, ma oggi ci prefissiamo questo obiettivo: focalizzarci su tutto ciò che di buono è venuto fuori da questo lockdown. 

Lo faremo proprio attraverso gli occhi di Polina, una ragazza che ha deciso di rimanere in Italia piuttosto che tornare nella sua madrepatria tedesca e all'affetto dei suoi familiari.

Polina di certo non nega che sia stato un periodo difficile e dalla sua voce traspare tanta fatica, ma quando parla di come si è ritrovata e riscoperta, di tristezza non c'è neanche l'ombra. In contrasto con la sua natura socievole ed aperta, ha vissuto una solitudine senza precedenti per lei, ma è stata in grado di prendere tale solitudine e usarla a suo favore, dimostrandosi estremamente forte. Con tantissimo tempo a disposizione per pensare, ha raggiunto diverse conclusioni riguardo alla sua vita: ha ridefinito le sue priorità e dice anche di aver finalmente trovato una risposta alla famosa domanda "cosa vuoi fare da grande?", complice l'assenza di distrazioni. Ha ritrovato sé stessa anche scoprendo nuovi interessi, come ad esempio lo yoga e la meditazione, che prima d'ora non rientravano affatto nella sua routine, ma che non abbandonerà più.

Certo, ci sono stati momenti difficili, in cui, nonostante la preziosa compagnia dei suoi due coinquilini, Polina si è sentita fragile e sola, un po' come tutti noi. Ed è proprio per questo che ha tanta gratitudine nel cuore nei confronti non solo, ad esempio, di alcuni dei suoi professori (che si sono rivelati molto comprensivi) ma soprattutto nei confronti degli ESNers che hanno cercato in tutti i modi di far sentire la loro vicinanza, che fosse tramite una chiamata Skype passata a guardare film insieme o tramite un semplice gesto come quello di dare un uovo di Pasqua per addolcire, simbolicamente e letteralmente, la giornata del 12 aprile.

Interagire con le persone e conoscerne di nuove è stata una delle cose che a Polina sono mancate di più, ma allo stesso tempo dice di aver scoperto un nuovo modo di interagire che l'ha sorpresa positivamente. La realtà delle classi online è stata complicata da gestire, specialmente agli inizi, ma è stata una realtà che piano piano le ha permesso di conoscere altri studenti, anche se in modo anticonvenzionale, con cui è riuscita a stringere rapporti di amicizia che con l'arrivo della fase 2 si sono spostati da dietro uno schermo a dietro una mascherina. Per lei, è stato bellissimo.

"Ti sei pentita di essere rimasta?"

Sorprendentemente, non c'è stato il minimo accenno di dubbio nella sua risposta: "no, è stata una delle scelte migliori che io abbia mai fatto. Sono orgogliosa di me stessa e della mia forza".

Che dire, Polina, siamo orgogliosi di te anche noi ed è grazie a persone come te che il volontariato ci arricchisce la vita allo stesso modo in cui la quarantena ha arricchito la tua.

 

Deborah N.