“Diminuire il gap tra il livello internazionale e locale. Apportare benefici concreti alle sezioni, attraverso progetti che vadano direttamente a rafforzare i loro rapporti con istituzioni e partner.” Così Carlo Bitetto, Presidente di ESN Italia 2013 e 2014, racconta la sua avventura all’Annual General Meeting organizzata ad Ankara che lo vede partecipare nelle vesti di candidato alla Presidenza di ESN International.
Una candidatura che arriva dopo due anni intensi alla guida del network italiano, che forte della sua vision concreta e ambiziosa allo stesso tempo, è cresciuto in termini di qualità e di progetti.
La campagna #GenerazioneSenzaVoto che ha portato all’approvazione di un emendamento alla legge elettorale che preveda la possibilità di poter votare dalla sede del proprio scambio per gli studenti e tirocinanti Erasmus e la proficua collaborazione con la Commissione Europea all’interno dell’imminente EXPO Milano 2015 sono solo gli ultimi due progetti in ordine di tempo che lo hanno visto ideatore prima, organizzatore dopo. Due progetti di successo che hanno consentito ad ESN Italia di raggiungere risultati importanti e di imporsi come la principale voce in Italia della mobilità studentesca.
Ora l’ultimo "grande sogno": richiedere la fiducia alle sezioni europee. L’ultimo tassello in quest’avventura targata ESN, ma con “in tasca” lo stesso sogno che lo ha guidato nella presidenza locale e poi nazionale: dare forma alle sue idee, realizzare progetti ambiziosi e a tratti “impossibili”, motivare e unire “nelle loro diversità” i 37 Paesi del network ESN.
Quali sono gli obiettivi che intendi raggiungere, nel caso in cui venissi eletto alla guida di ESN?
Erasmus Student Network ha un enorme potenziale inespresso. Prima di tutto intendo portare progetti di facile comprensione per le Sezioni e che possano arrivare a grandi risultati, in termini di partecipazione e di richiamo di partner. Basti pensare allo sport, un ambito che il programma Erasmus+ ha inserito nelle proprie priorità e che ESN ha l’opportunità di sviluppare senza aggravi per le Sezioni, che già fanno praticare sport ai propri Exchange students. Una volta ricompattati i livelli di ESN sarà più semplice realizzare le priorità a livello istituzionale. Anche in questo caso intendo mettere la mia concretezza al servizio del Network, dando un ruolo di grande responsabilità agli Education Officers all’interno di EDU+, un nuovo progetto che punta ad identificare Gaps e Best practices dei vari Paesi relativamente al sistema d’Istruzione e a presentare le soluzioni concrete al sistema politico del proprio Paese.
In altre parole, l’unità del Network e i risultati a livello di policy making vanno insieme.
Cosa ti porti della tua esperienza alla guida dell’Italia in questa candidatura? Qual è il valore aggiunto che porteresti all’IB di ESN?
Guidare ESN Italia può essere descritto con due aggettivi: bellissimo ma al contempo molto difficile. L’Italia è un Paese composto da realtà molto diverse, qualitativamente e quantitativamente. In questo è molto simile ad ESN International. Avere imparato come motivare le Sezioni italiane a convergere su progetti ambiziosi è stato sicuramente il più grande risultato. Sarò sempre grato alle Sezioni italiane per tutto quello che mi hanno trasmesso.
Credi ci sia ancora del potenziale inespresso in ESN International? Come vorresti esprimerlo?
Il Board attuale ha lavorato molto ma a mio avviso qualcosa è mancato. Mi riferisco alla capacità di veicolare la capacità delle Sezioni in progetti comuni e scelte condivise. Investendo tempo ed energie nei rapporti umani sarà molto più semplice arrivare a risultati di grande livello.
Road to Ankara: la delegazione italiana e il suo former President ci sono e sono carichi come non mai.
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