La traccia del concorso #IlTuoErasmusConESN 2017

«Il treno cominciò a muoversi dolcemente. Daniele non osò guardare fuori dal finestrino, per paura che la vita comoda e misurata alla quale stava sbattendo la porta in faccia potesse scorgerlo e convincerlo a scendere. Cercò di concentrarsi sul libro che aveva con sé, ma continuava a rileggere lo stesso paragrafo senza comprenderlo davvero. Lo stridio dei vagoni sulle rotaie aumentò d’intensità e Daniele capì che stavano passando sul ponte per raggiungere la terra ferma. Proprio in quell’istante un pensiero spaventoso e al tempo stesso affascinante si materializzò nella sua testa: era completamente solo, non conosceva affatto i luoghi verso i quali era diretto e possedeva solo una piccola valigia, un biglietto di viaggio e la promessa di un incontro.

Valutò la cosa per un attimo e poi, follemente calmo, sorrise. Tutta quell’incertezza lo rendeva incredibilmente felice.»

 

Fabio MAURI, Lungo il Danubio, Una Storia Erasmus, 2015

 

 

«Il tempo delle guerre sembra essere tornato, a prescindere dal fatto che si usi o meno questo termine. Ma non si tratta di una questione di vocabolario: le stazioni, a Roma come a Berlino, sono presidiate dai militari; una volta atterrati in un aeroporto francese bisogna mostrare il passaporto; per entrare in una biblioteca, in un museo o in un’università a Parigi bisogna passare sotto il metal detector; un certo fatalismo accompagna ogni nostro viaggio in aereo, se non addirittura ogni nostro concerto o serata al cinema. Da questo punto di vista, e senza retorica, il terrore ha già vinto, perché, in potenza o in atto, ha già compromesso la nostra idea – e percezione – di libertà.»

 

Giovanni GAETANI, «Il Barrito», 1 aprile 2016

 

Nella sua opera “Una Storia Erasmus”, Fabio Mauri racconta di un futuro distopico in cui i viaggi sono proibiti, Internet è stata smembrata in tante sottoreti isolate e l’Europa è nuovamente preda di conflitti e divisioni: in questo scenario da incubo un gruppo di studenti Erasmus decide di incontrarsi nuovamente, incuranti di confini e frontiere. Un altrettanto terrificante clima di angoscia è descritto minuziosamente da Giovanni Gaetani nel suo articolo pubblicato lo scorso anno.

Viaggiare non è mai stato così facile come al giorno d’oggi, tra mezzi di trasporto di qualsiasi tipologia da una parte e la curiosità insita nell’essere umano, dall’altra. Tuttavia, i tragici avvenimenti dei recenti anni hanno scosso la popolazione mondiale: Parigi, Bruxelles, Nizza, Berlino, Ankara, San Pietroburgo e Londra sono solo alcune delle città profanate dalla turpitudine degli attentati che hanno lasciato dietro di sé una sensazione di paura legata al viaggiare.

Quale credi sia il potenziale del Programma Erasmus+ in quest’ottica? Ritieni che sia ancora importante viaggiare e scoprire l’Europa? Come cercheresti di convincere una persona a combattere il timore di lasciare la propria comfort zone?