20 Maggio 2014. Che stanchezza. Anche oggi, come ormai succede da qualche tempo a questa parte, mi trovo all'aeroporto di buona mattina e mentre bevo un caffè necessario a svegliarmi dal tepore mattutino ripenso a quella mattina del 27 agosto 2012. LA data della mia partenza per l'erasmus.
Io un umile ragazzo di campagna che si apprestava a vivere un anno in Polonia in un paesino sperduto senza sapere niente di cosa stava andando a fare. Ricordo tutto di quella mattina. Il viaggio non inizia bene il biglietto è sbagliato! Panico, corro alla biglietteria e mi permetto di fare un ticket in aeroporto, che soddisfazione! Risolto il tutto, si parte. Finalmente atterro e con un sorriso a 32 denti inizio a cercare una persona che mi possa aiutare, fantastico o meglio fantastyczny visto che qua parlano tutti polacco. Riesco ad arrivare a destinazione e li scoppia la magia, nasce l'amore per questo Paese spesso oggetto di pregiudizi e discriminazione.
20 maggio 2014. Nel frattempo sono in fila diligentemente per il check-in, inizio già a sentire le mamme che dicono ai figli "basta parlare italiano, parliamo polacco se no la nonna non capisce". Improvvisamente vengo circondato da un sacco di suoni strani, ma familiari, si si, si torna a casa. Mi accomodo sull'aereo e chiudo gli occhi. Mi immagino la piazza di Opole la mia città, mi ricordo ogni singola pietra, ogni singola scritta. Potrei ricostruirla in questo momento. Mi viene in mente quando sono arrivato in questa città la prima volta. Il centro dista 200m dalla stazione, carico di valige e di speranze decido di prendermi una birra per rilassarmi. Mi fermo in un famoso franchising di birrifici e mi concedo una bionda gelata. Chiedo al barista se sa dove posso affittare una casa, indica l'altro lato della strada. L'inizio della fine! Quella casa per 8 mesi è stata teatro di feste, cene con 20 persone in 22mq con gli ospiti che portavano le forchette da casa. Momenti assurdi, come il vicino che scende con la moglie ed una bottiglia per fare festa con te. Storie di targhe rubate, di persone ignote che dormono per case e di bottiglie piene del sangue delle stelle.
Ecco siamo atterrati grazie per l'atterraggio comodo come al solito, per fortuna solo un gruppo di ragazzi applaude, idioti...
Mi riprendo, cambio al volo la SIM come un ninja e via si scende. Appena tocco terra anche se ormai succede due, tre volte al mese ogni volta è una sensazione speciale. Mi guardo attorno e inizio a leggere le scritte, anche io come la mamma di prima penso, stop italiano via al polacco. Saluto cortesemente la hostess ed esco dall'aereo. Appena fuori c'è il comitato d'accoglienza canonico con i miei amici più cari e una vodka gelata. Purtroppo con loro passerò poco tempo perché devo andare a lavorare. Infatti, dopo la mia esperienza Erasmus mi sono lanciato nel mondo dell'imprenditoria aprendo un'azienda di export di prodotti tipici italiani.
Questa è la dimostrazione che imparare altre lingue e fare un'esperienza come questa ti cambia la vita.
- Federico Arnaldo De Simoni erasmus a Opole, ESNr presso ESN Pavia -
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