Diario di Board – Giò, l’Event Manager #VitaDaBoard #VitaDaEventManager #ESNItalia                

13/05/2021

“I have a dream” e quel sogno è l’ICE. È l’evento che mi ha fatto dire: “Che figo far parte di questa associazione!”. È l’evento che mi ha fatto amare ESN. Come primo Event Manager di ESN Italia (fun fact: ho fatto il passaggio di consegne con 5 persone diverse!) vorrei mostrare al Network la mia versione dell’ICE. Per questo, più che un obiettivo, è un sogno. Il mio ruolo nasce come aggregatore di persone… peccato che sia capitato in un periodo in cui non ci si possa assembrare. Nonostante ciò, da gennaio, insieme al Consiglio direttivo, sto seguendo il progetto Food Wave, in collaborazione con il Comune di Milano. Il progetto è talmente importante che ci ha tolto un po’ il sonno perché abbiamo dovuto ripensare, insieme ai ragazzi delle Sezioni milanesi, a quello che è il concetto delle cene internazionali, visto che, come ben sappiamo, gli incontri fisici non sono possibili. A proposito, a breve ci saranno delle news!

Ciò che mi piace fare come Event Manager è sia gestire le risorse umane che reinventare quello che siamo abituati a conoscere. Prima di due anni fa, ad esempio, per noi era impensabile organizzare un webinar. Sono stato il promotore, anche all’interno del Consiglio direttivo, di nuovi modi per continuare a svolgere le attività di sempre (vedi la School nazionale online). Ciò che mi piace fare meno è rispondere alle mail di Frenz. Scherzi a parte, non mi piace essere sempre in ansia per quanto riguardo questa situazione perché non sai mai quello che accadrà da qui a tre settimane ed è difficile riprogrammare così spesso le attività che avevi pensato. Una parte importante del mio ruolo, infatti, è proprio essere aggiornato sulle news riguardanti la pandemia per aiutare le Sezioni ad adattare gli eventi che hanno sempre organizzato alla situazione che stiamo vivendo.

Il Covid non mi ha permesso né di organizzare e partecipare agli eventi fisici, né di visitare le Sezioni. Le visite sono necessarie per il Board perché permettono di avere un confronto diretto con i volontari che fanno ESN a livello locale, di vedere se il lavoro sta andando bene e, soprattutto, se è capito, visto che è molto dietro le quinte. La mancanza del contatto umano si fa sentire anche e soprattutto all’interno del Board perché sono persone che sento tutti i giorni e con le quali condivido gli stessi ideali e obiettivi, ma manca lo scherzo, la battuta, il momento di riflessione su ESN o su altro, utile a conoscersi meglio. Quasi tutti ci conoscevamo già, soprattutto io, Giovanni e Kovac. Con Telly ci siamo conosciuti 4 anni fa ed è bello aver fatto un percorso graduale insieme. Kovac è il più divertente del Board, è molto autoironico, proprio come me. Di Egi ammiro la carica che ha e la motivazione che mette nei progetti. Carbo, invece, non capisco dove trovi la forza ogni domenica mattina per fare paddle. È l’unico del Board che fa sport… a meno che il sollevamento di birre sia contemplato come attività sportiva. Là ce la giochiamo un po’ tutti!

Oltre la birra, una mia passione è fotografare dettagli perché spesso, a causa della frenesia che caratterizza le nostre vite, non facciamo attenzione alle piccole cose. Può non sembrare, ma sono una persona molto attenta ai dettagli. Mi piace vedere oltre. Amo anche fotografare i paesaggi, mi trasmettono tranquillità, soprattutto quando sono senza persone. Spesso cammino di notte per le città, in totale silenzio, per scoprirne un lato diverso. È stato uno spettacolo ammirare via dei Fori Imperiali e il Colosseo illuminato, di notte, con pochissime persone. Un’altra mia passione sono le volpi. Ho fotografato due volpi a Dalarna, in Svezia, durante il mio Erasmus. Una di sfuggita, l’altra in una riserva, durante un tour della regione nei Welcome Days. La passione per le volpi nasce da un peluche regalatomi da uno dei miei zii per il mio primo compleanno. È stato il mio primo peluche e da quel momento non mi sono mai più staccato dalle volpi.

Il nostro operato in ESN ha un grosso valore. Noi lo percepiamo come qualcosa di normale e naturale, ma se allargassimo un po’ le nostre vedute, capiremmo che quello che facciamo plasma la nostra personalità e quella di altre persone. Gli Erasmus si affidano completamente a noi, tant’è che diventiamo per loro una guida, un fratello maggiore, l’amicone o, a volte, anche il genitore che lo sgrida. In ESN è bello dialogare, scambiarci idee e opinioni, ma anche discutere, scontrarci e incazzarci. Se domani dovessi lasciare l’associazione, mi mancherebbero anche le discussioni, ma soprattutto tutti gli amici che ho conosciuto in questo percorso. Lasciare ESN non significherebbe non sentirci più, ma verrebbe meno una delle parti fondamentali che ci ha reso amici.

Un abbraccio,

Giò

Maria Giovanna R.