A inizio anno Chiara, Irene e Alex hanno deciso di candidarsi per entrare a far parte di Environmental Sustainability, uno dei sei team nazionali che si occupano di aiutare le Sezioni di ESN Italia nell’implementazione delle cause. Ma chi sono questi tre ragazzi? Cosa li ha spinti a candidarsi? Come hanno vissuto la loro esperienza? E, soprattutto, cosa ha di particolare questo team? Scopriamo insieme la risposta a queste domande e altre curiosità in questa meravigliosa intervista.
“Presentatevi!”
Chiara fa parte di ESN Pisa, anche se in questo periodo è a Milano per seguire un Master in Management della Cultura e dei Beni Artistici. Ha studiato Mediazione Linguistica e, quando ha cominciato il suo mandato nel team, era in Erasmus in Germania.
Irene, di ESN Palermo, è laureata in Ingegneria Gestionale. Ha inviato la candidatura per entrare in questo team al termine del suo mandato come Rappresentante Locale. Questa esperienza potrebbe rappresentare la conclusione della sua esperienza in ESN… (sarà vero?)
Alessandro, meglio conosciuto come Alex, di ESN Pisa, ha studiato Biologia in triennale e ora frequenta la magistrale in Biologia della Conservazione. Possiamo dire che l’environment è sempre stato presente nella sua vita, anche prima di ESN. In seguito, capiremo perché.
“Cosa vi ha spinto ad entrare in ESN?”
Chiara è entrata un po’ per caso. Una sua coinquilina l’ha invitata ad un evento di recruitment, dicendole che, visto che studiava Mediazione Linguistica, ESN avrebbe potuto rappresentare un’occasione per praticare le lingue. Alla fine, Chiara è entrata in ESN, prendendosi anche delle responsabilità a livello locale… e la sua coinquilina? È rimasta una newbie e ha abbandonato l’associazione.
Irene, invece, ha cercato e desiderato ESN. Al ritorno dal periodo di scambio, è stata affetta dalla classica depressione post Erasmus. Ha scoperto sui social un evento di recruitment di ESN Palermo a cui ha partecipato, nonostante la sua timidezza. È stato fin da subito grande amore!
Anche Alex, come Irene, ha sofferto la depressione post Erasmus. Una sua amica italiana, conosciuta in Erasmus e trasferitasi a Pisa per studiare, faceva parte di ESN e ha convinto anche lui ad entrare.
“Cosa vi ha spinto a candidarvi per entrare a far parte di questo team?”
Per Chiara sicuramente la voglia di fare quel passo in più. È stata la coordinatrice locale dell’allora progetto SocialErasmus. La sua scelta è ricaduta proprio su questa causa per provare un’esperienza totalmente diversa, visto che il team Environmental Sustainability è una novità per ESN Italia. È stata una sfida che ha portato grandi soddisfazioni!
A conclusione del suo mandato da Rappresentante Locale, Irene aveva quasi perso la voglia di continuare ad impegnarsi in ESN. Parlare con gli altri partecipanti durante il viaggio organizzato da ESN Italia “ESN Italy Goes to Brussels” le ha dato la carica per candidarsi ad un team nazionale. Ha scelto Environmental Sustainability perché l’argomento della sua tesi universitaria è stato proprio la sostenibilità ambientale.
Per Alex la vera spinta è arrivata dalla partecipazione al Social Inclusion Leaders Meeting (SILM) a Bruxelles. Il SILM ha rappresentato per Alex una delle esperienze più belle della sua vita, tanto che, al ritorno da Bruxelles, ha voluto lanciarsi in una nuova esperienza. Perché Environmental Sustainability? Beh, semplicemente perché vuole fare della tutela dell’ambiente la sua vita. Non è un caso se fa parte anche di altre due associazioni di volontariato di stampo ambientale.
“Quando avete iniziato ad interessarvi alla tematica ambientale?”
Chiara è nata nelle campagne senesi, quindi la sua famiglia ha un forte legame con la natura. Inoltre, a scuola ha svolto molte attività relative all’ambiente (una tra queste, l’analisi dell’acqua del fiume Elsa).
Irene, fin da piccola, trascorreva l’estate in campagna. Per tanti anni ha fatto scoutismo, ma l’interesse al tema della sostenibilità si è rafforzato con gli studi della magistrale, sia per quanto riguarda l’aspetto economico che per quello industriale-energetico. Lo studio sulle fonti rinnovabili le ha permesso di vedere il vantaggio reale, e non solo etico, della sostenibilità ambientale.
Alex afferma che è sempre stato interessato alla tematica; i suoi studi lo confermano. Poco tempo fa, gli è capitato di riguardare i regali ricevuti da piccolo e ha notato che aveva molti libri e giochi su animali e piante. Quindi, la natura ha sempre fatto parte della sua vita.
“Tre parole che descrivono il team”
Chiara: collaborazione, (tanta) ansia, passione.
Irene: dialogo, creatività, organizzazione.
Alex: determinazione, amicizia, voglia di fare.
“Tre aggettivi che descrivono i coordinatori locali”
Sorprendenti, coinvolgenti e originali. Le Sezioni hanno saputo adattarsi alla difficile situazione in cui si sono ritrovate, reinventandosi e dando spazio alla loro creatività. Sono venute fuori attività online innovative che hanno coinvolto e sensibilizzato gli Erasmus anche a distanza.
“La cosa più green che avete fatto nella vostra vita, anche al di fuori di ESN”
Chiara è riuscita a convertire sua madre ad una mentalità ecologista, cosa molto difficile perché è sempre stata abituata a vivere in un determinato modo (ad esempio usava l’auto anche per brevissimi tratti). Un’altra cosa green è stata la Nature walk, organizzata da ESN Pisa, poco prima del lockdown di marzo, e di cui Chiara ne è stata l’organizzatrice, anche se a distanza.
Irene ha costretto i suoi colleghi fuorisede a lavare bicchieri e piatti, invece di usare quelli in plastica. Sappiamo che gli studenti fuorisede preferiscono l’usa e getta, ma è da due anni che Irene fa progetti con loro ed è riuscita a convertirli.
Questa estate, con Legambiente Pisa, Alex ha gestito per una settimana dei campi di volontariato presso il Parco naturale regionale, le cui attività riguardavano la tutela della natura. Inoltre, da un paio d’anni, nel periodo estivo, all’alba passeggia sulla spiaggia, pulendola, mentre cerca i nidi di tartaruga marina.
“Quanto è stato utile separare Environmental Sustainability da SocialErasmus?”
Tutti e tre hanno potuto constatare quanto sia stato utile separare la causa dall’allora progetto SocialErasmus, che la racchiudeva al suo interno. Infatti, la tematica ambientale tendeva a sparire al confronto con altre attività Social o ad essere ridotta esclusivamente a pulizie. È normale che, quando sono stati proposti i progetti nel network, non ci fosse ancora la consapevolezza sulla sostenibilità ambientale, consapevolezza che sta aumentando sempre più in questi anni. Dandole una propria identità, invece, c’è stato più stimolo da parte dei volontari e delle Sezioni; a inizio novembre, le attività registrate per la causa sono state circa 60 e, durante l’anno, si è creata una sorta di community, in cui i coordinatori locali si scambiano idee e best practices. Inoltre, la separazione ha facilitato la creazione di un dibattito non solo per la creazione di eventi che sensibilizzino sulle problematiche ambientali, ma anche per rendere sostenibili tutte le altre attività e, perché no, la Sezione stessa.
“Pensate che il Green Month sia un’iniziativa che debba essere portata avanti da ESN Italia? Perché?”
Assolutamente sì, perché c’è bisogno di un periodo in cui concentrare le attività green, dando loro un senso e delle linee guida. Inoltre, a livello mediatico si creano una risonanza ed una visibilità che i singoli eventi altrimenti non avrebbero. ESN Italia dovrebbe portare avanti il Green Month anche perché i valori della sostenibilità rappresentano il futuro dell’Unione europea e del mondo intero e noi, come generazione Erasmus, dobbiamo esserne promotori. ESN deve diventare un punto di riferimento per tutti, anche su questa tematica.
“C’è qualcosa che avreste voluto fare come team dal vivo, ma non avete fatto causa Covid?”
Sì, avevano pensato ad un momento di formazione, che avrebbe visto ESN Italia in prima linea per quanto riguarda la causa. Idea ormai accantonata? Spoiler: forse no… stay tuned!
Inoltre, avrebbero voluto rendere gli eventi nazionali, come le Piattaforme Nazionali e l’Incontro Culturale Erasmus, più sostenibili. Purtroppo questi eventi non si sono svolti… quindi, effettivamente, sono stati i più green di sempre!
“Come vi sentite ad essere il primo team di questa causa in ESN Italia?”
A Chiara ha dato una carica enorme. Creare un qualcosa da zero, per quanto sia difficile per i primi mesi (ecco perché, tra le tre parole che descrivono il team, ha scelto “ansia”), è stata una bella sfida che ha permesso loro di crescere e imparare tantissimo, sia a livello organizzativo che creativo. Questa esperienza li ha aiutati a non aver paura di lanciarsi in cose totalmente nuove.
Per Irene questa esperienza è stata coinvolgente e costruttiva. Un’esperienza nel nazionale che si è rivelata una scoperta perché il team ha dovuto costruire ex novo il proprio modo di operare, senza basarsi su linee guida precedenti.
Alex afferma che il team ha rappresentato una sfida e un continuo mettersi in gioco perché è stato per loro il trampolino di lancio verso il nazionale. All’inizio è stato un po’ un salto nel vuoto, non sapevano davvero cosa aspettarsi. Oggi può dire di essere estremamente orgoglioso del lavoro che il suo team ha svolto.
Maria Giovanna R.
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