La sezione di Sassari dell'ESN (Erasmus Student Network) non può nascondere la sua preoccupazione in merito al pesante taglio di rotte che Ryanair intende attuare a partire dalla prossima primavera. La compagnia irlandese, dal 1 aprile 2016, ridurrà sensibilmente i collegamenti nei due scali di Alghero - Fertilia e di Cagliari - Elmas. Dalle ventidue rotte attualmente attive si passerà a nove, per quanto riguarda il Riviera del Corallo ed a quattordici per quanto attiene allo scalo cagliaritano.
Senza entrare nello specifico o nel merito di decisioni o scelte che competono ad altri interlocutori, la nostra associazione ha rilevato alcune pericolose ripercussioni che potrebbero investire tutto il sistema universitario di mobilità studentesca. Le difficoltà nei collegamenti per un'isola al centro del Mediterraneo non sono certo cosa da poco. Eppure negli anni l'ateneo sassarese è riuscito a ritagliarsi un posto di dignitoso rispetto, nel quadro europeo ed internazionale, tra le università aderenti al programma Erasmus. I collegamenti garantiti da Ryanair con gran parte dell'Europa hanno facilitato un importante scambio culturale con altre realtà universitarie del vecchio continente, attirando un consistente flusso di studenti nell'isola. Barcellona, Madrid, Parigi e Londra, solo per citarne alcune, sono sempre state "a portata di studente", sia per la frequenza dei voli che soprattutto per i costi contenuti. Studiare in Sardegna non è un capriccio.
Una meta "esotica" in cui passare qualche mese, magari in primavera o in estate. Studiare in Sardegna vuol dire entrare in contatto con ambiti ed opportunità di studio uniche nel bacino del Mediterraneo. Ogni settore accademico ha i suoi fiori all'occhiello. Dalle peculiarità che il contesto nuragico offre agli studi archeologici ed antropologici, con strutture e reperti unici nel mondo, all'eccellenza dei dipartimenti di Agraria e Medicina Veterinaria di Sassari, senza tralasciare le decine di stranieri che ogni anno legano al nostro ateneo il sogno di diventare medici. Ma mobilità studentesca non vuol dire solo studenti in entrata. Vuol dire anche l'opportunità per noi sardi di svolgere attività di studio all'estero.
Vivere le fredde temperature della Svezia o saggiare le capacità di adattamento al piovoso clima inglese. Provare l'esperienza di città "enormi". Sentirsi parigini, madrileni o berlinesi. Scoprire che in fondo anche in Polonia sanno fare i ravioli e che il vino tedesco non è poi così male. Vivere al di fuori dall'isola è l'opportunità di crescere come studenti, come persone e come sardi. Noi non possiamo permetterci di isolarci. Non vogliamo tornare ad isolarci. L'ESN Sassari ha organizzato in città ben due Piattaforme Nazionali (PN), nel 2008 e nel 2015, che hanno visto la partecipazione di circa 100 delegati in rappresentanza dei direttivi di tutte le sezioni italiane e del coordinamento nazionale.
Impresa di per se ardua, ma quasi impossibile se non si fosse potuto contare sui voli low cost. Per non parlare delle consistenti spese che i rappresentati isolani dovrebbero affrontare per partecipare alle riunioni ed ai workshop organizzati nelle altre regioni. E sarebbe altrettanto difficile coinvolgere i nostri soci, soprattutto gli studenti stranieri, in tutte le attività che l'Erasmus Student Network organizza ogni anno sul territorio italiano. Attività che promuovo l'aggregazione ma anche la cultura, come l' ICE, l'incontro che mette al centro Roma ed il suo patrimonio storico.
La preoccupazione della nostra associazione di fronte all'abbandono da parte di Ryanair degli scali isolani è, in conclusione, quella di molti altri studenti sardi che temono di piombare nuovamente in quell'isolamento contro il quale per tanti anni ci si è battuti, e contro il quale, di sicuro si continuerà a combattere.
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