Il 26 novembre, la Liaison Officer di ESN Italia ha partecipato come delegata di ESN Italia al Russian Italian Youth Meeting, organizzato dal Consiglio Nazionale Giovani e dal Consiglio della Gioventù della Russia. Abbiamo approfittato di questa iniziativa per parlare con Martina del meeting, ma anche della sua esperienza in ESN, di mobilità e di tanto altro. Curiosi? Ecco qui l’intervista!

Arriviamo ora al Russian Italian Youth Meeting. Hai partecipato come delegata a questa bellissima iniziativa, c’è stata una selezione?

Sì, c’è stata, i posti erano limitati. Oltre alla presidenza del Consiglio Nazionale Giovani, c’erano dieci posti a disposizione per i delegati del Consiglio stesso. Quindi, la competizione era tra me e tutte le altre Associazioni. Per candidarsi, era necessaria una lettera di motivazione. Sicuramente è stato apprezzato il fatto che ESN Italia e ESN Russia hanno già forti relazioni perché fanno parte dello stesso Network, condividono gli stessi valori, organizzano campagne di sensibilizzazione congiuntamente, si ritrovano alle Assemblee Generali di ESN International; quindi mi sono proposta, oltre che come delegata di ESN Italia, anche come fautrice di idee di collaborazione.

Quali sono stati gli ospiti di spicco del Russian Italian Youth Meeting?

C’erano l’ambasciatore italiano a Mosca, l’ambasciatore russo a Roma e diversi ministri russi dell’istruzione. L’incontro era molto ben organizzato. Nessuno ha usato l’inglese: i partecipanti russi parlavano in russo, ma venivano tradotti in italiano, e, così, tutti i partecipanti italiani si sono espressi in italiano, ma venivano tradotti in russo. 

Il meeting è stato svolto su Zoom, ma non riuscivo a trovare la funzione della traduzione. Ho ascoltato i primi minuti in russo che, per fortuna, sono stati solo dieci grazie a Vittorio Gattari (ex presidente di ESN Italia e attuale Consigliere di Presidenza del Consiglio Nazionale Giovani) che mi ha aiutato a risolvere il problema tecnico. 

Tra gli interventi ci sono stati quelli di ambasciatori, deputati e altri personaggi politicamente importanti. Quali sono gli interventi che ti hanno colpito di più e perché?

Da un punto di vista personale, mi sono piaciuti gli interventi di entrambi gli ambasciatori, perché cercavo di captare le loro formule per poi poterle copiare in un eventuale futuro. Come delegata, non posso non aver notato che l’incontro è stato incentrato sulle possibilità di dialogo e collaborazione, nonostante le differenze tra Italia e Russia. Questo spirito di cooperazione è stato sottolineato da entrambi gli ambasciatori, ma la spinta è arrivata sicuramente dal Consiglio Nazionale Giovani e da quello della Gioventù della Russia, organi giovanili, freschi e pronti a mettersi in gioco.

Il meeting è stato particolarmente incentrato sull’educazione e sulla cultura. Quanto pensi che questi due temi possano influenzare il futuro di un giovane sia dal punto di vista lavorativo che sociale e umano?

Educazione e cultura hanno un impatto enorme su un giovane, basti pensare che sono proprio questi i fattori che aiutano il dialogo tra Italia e Russia. Infatti, quando si è parlato di cultura, tra le varie idee di collaborazione che sono nate, c’è stato il poter valorizzare i propri territori in termini architettonici, o, nel caso dell’Italia, dal punto di vista enogastronomico, o, nel caso della Russia, dal punto di vista letterario. Sono stati proprio educazione e cultura gli argomenti che hanno dato spazio alle idee per poter potenziare la collaborazione tra le due realtà. Noi, come ESN Italia, abbiamo puntato molto alla mobilità, e, in particolare, a come la mobilità possa incoraggiare lo scambio tra culture.

Sono emersi elementi diversi tra educazione e politiche giovanili italiane e russe che pensi possano essere uno spunto per entrambi i Paesi?

In realtà, ho notato più aspetti in comune che differenze, forse perché è stato proprio questo lo spirito del meeting. È stato lasciato molto spazio al tema della mobilità; per esempio, si è discusso degli studenti russi che arrivano in Italia per svolgere il Master o il PhD. Una delegata ha raccontato che non è riuscita a terminare il suo PhD perché è stata richiamata dal governo russo. Questo potrebbe essere un fattore di differenza tra i due Paesi.

Quanto pensi siano utili questi meeting di confronto tra due o più Paesi in cui sono presenti attivamente anche i giovani?

Sia gli incontri bilaterali che multilaterali sono utilissimi perché distruggono un po’ le barriere di pregiudizi e stereotipi che si possono avere dell’altro. Nel Russian Italian Youth Meeting era evidente che i giovani avessero la voglia di dialogare. Ho partecipato come delegata anche ad un incontro multilaterale, l’European Youth Forum, sotto l’auge del Consiglio della Presidenza della Germania. A questo meeting, che si può paragonare ad una nostra EGM, hanno preso parte tutti i Consigli di Presidenza europei e i giovani; questi non solo hanno avuto modo di discutere tra di loro, scambiarsi best practices, confrontarsi sulle politiche giovanili, ma hanno potuto anche conversare con le istituzioni. Una cosa che si potrebbero migliorare è rendere più note queste iniziative. Il Consiglio Nazionale Giovani opera molto bene su questo perché alla fine di ogni incontro viene redatta una newsletter. D’altra parte, come Liaison Officer di ESN Italia, se ci sono notizie interessanti, cerco di farle circolare in mailing list (vedi, per esempio, il Piano Nazionale Giovani). In ESN già ci sono momenti di confronto e dialogo in cui sono presenti tutte le Sezioni del Network, come l’EGM, la SWEP o le varie Piattaforme Nazionali a cui si può.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Un senso di positività, freschezza, apertura al dialogo e tante idee di collaborazione per il futuro (rimanendo sul filone russo, un incontro culturale incentrato su Dostoevskij? Why not?).

 

Maria Giovanna R.