Il 14 febbraio 2020, il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha svelato la bozza conclusiva del Consiglio Europeo riguardante il budget EU 2021-2027. Per la prima volta il documento si dedica alle previsioni finanziarie proposte dal Consiglio per la prossima finestra finanziaria, che include anche il budget per il successore del Programma Erasmus+. In reazione a ciò, ESN ed ESU presentano la loro visione della proposta finanziaria iniziale portata avanti dal Consiglio Europeo in merito ai fondi proposti per Erasmus+, con una particolare attenzione ai settori dell'educazione superiore e giovanile.

ESN ed ESU hanno contribuito alle discussioni sul nuovo Programma Erasmus+ in diversi modi. Nel 2018 è stato pubblicato l'#ErasmusUpgradeManifesto di ESN, un documento che consta di 13 raccomandazioni basilari per un Programma Erasmus+ revisionato, le quali sono state usate come guida a sostegno dell'argomento. ESN ed ESU hanno preso parte alla campagna Erasmusx10, che, coordinata dal Forum Europeo della Gioventù e dalla Lifelong Learning Platform e supportata da 70 organizzazioni di società civili, han fatto appello agli organi decisionali europei affinché i fondi per il Programma Erasmus vengano incrementati di dieci volte. Nel 2019 ESN ha pubblicato un reaction paper per ribattere alla proposta originale della Commissione Europea ed enfatizzare la necessità di maggiori investimenti sul nuovo Programma Erasmus+. Questa posizione è stata reiterata in un position paper di ESN ed ESU. 

Nelle conclusioni del vertice di Göteborg di dicembre 2017, il Consiglio Europeo ha invitato gli Stati membri e le altre istituzioni europee ad "adoperarsi per intensificare la mobilità e gli scambi, anche attraverso un programma Erasmus+ sostanzialmente rafforzato, inclusivo ed esteso". La proposta originaria della Commissione Europea prevedeva un raddoppio dei finanziamenti rispetto all'attuale programma, mentre il Parlamento Europeo si è impegnato a triplicare i finanziamenti. Questa posizione è stata sostenuta dalla nuova Presidentessa della Commissione, Ursula von der Leyen.

La proposta del Presidente del Consiglio, a detta di ESN e di ESU, non tiene fede a tali impegni, giacché non rispetta né la proposta del PE, né la proposta iniziale della Commissione. L'attuale budget proposto, pari a 21,2 miliardi di euro, è inferiore del 30% rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che prevedeva un raddoppiamento e un taglio di oltre il 50% rispetto a quella del Parlamento. L'aumento proposto rende impossibile incrementare e ampliare la partecipazione senza compromettere la qualità delle esperienze di mobilità e la loro diffusione, andando così contro la promessa di "un Erasmus più inclusivo e accessibile".

La proposta iniziale della Commissione Europea consisteva nel raggiungere 12 milioni di persone, nel triplicare l'importo del programma attuale, con solo un raddoppio del budget. Il futuro programma Erasmus è più ambizioso, con una maggiore mobilità degli studenti verso destinazioni extra-UE, e sostiene le iniziative delle Università Europee per raggiungere il 50% degli obiettivi di mobilità. La proposta, attualmente in fase di negoziazione, sarà ulteriormente inferiore a questi piani; infatti, propone di raggiungere ciò con un sostegno finanziario ancora minore. Questa idea va direttamente in contrasto con lo spirito del Programma e le ambizioni degli istituti di istruzione e della società civile nel momento in cui la necessità di un Erasmus+ ampio e più inclusivo per un'Europa coesa è più grande che mai. L'istruzione rimane uno dei principali motori della mobilità sociale nel mondo e, quindi, non stanziare un budget sufficiente per il Programma chiave dell'istruzione europea non farà altro che aggravare le questioni, ancora prevalenti, della disoccupazione giovanile (attualmente al 15%) e dei rischi di povertà ed esclusione sociale dei giovani (stimati al 26,3%, ovvero 20,6 milioni di giovani, nel 2018).

La mancanza di finanziamenti all’interno dell'attuale proposta sarà inferiore agli ambiziosi impegni politici dichiarati negli anni precedenti, con la conseguente compromissione della fattibilità dello Spazio europeo dell'istruzione e delle sue iniziative chiave. Alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo hanno già avvertito che l'attuale ammontare dei finanziamenti renderebbe impossibile il finanziamento di importanti politiche europee per l'istruzione e la gioventù come le Università Europee, i centri di eccellenza per l'istruzione e la formazione professionale e DiscoverEU. Anche l'aspetto internazionale del programma Erasmus+ proposto potrebbe essere tagliato, il che metterebbe a rischio la proposta di espansione di Erasmus+ nel mondo.

I benefici di Erasmus+ per i giovani sono diffusi e ben documentati. STando ai risultati dell’ESNsurvey 2019, gli studenti con esperienza Erasmus sono più mobili, più desiderosi di contribuire alla società attraverso il volontariato e l'impegno civico e più impegnati nei processi elettorali, comprese le Elezioni Europee. Secondo l'Eurobarometro, il 90% dei giovani in Europa considera un'esperienza all'estero "molto importante" e il 56% dei giovani ha dichiarato che il miglioramento dell'istruzione dovrebbe essere una delle priorità dell'UE. Tuttavia, permangono significativi ostacoli alla mobilità: gli Studi sull’Impatto dell’Erasmus, l'ESNsurvey 2019 e lo Studio Triennale Bologna portato avanti da ESU e Students Eyes Study mostrano in maniera consistente gli stessi risultati - circa il 70% degli intervistati ha indicato le condizioni finanziarie come il motivo principale per non andare all'estero - e uno dei modi più efficaci per aumentare il numero di mobilità di qualità è, tra l'altro, quello di aumentare i finanziamenti e quindi il numero di esperienze di mobilità ben finanziate. Gli studi hanno anche dimostrato che la partecipazione alle attività finanziate da Erasmus è direttamente collegata allo sviluppo delle competenze e alla maggiore occupabilità dopo la laurea. Il rischio di disoccupazione dopo la laurea era la metà di quello degli alumni Erasmus.

Mentre la Commissione Europea e il Parlamento Europeo hanno assunto posizioni chiare nel garantire il continuo successo e l'ampliamento del Programma Erasmus+, ora è giunto il momento che il Consiglio Europeo ne segua l'esempio. L'attuale versione della proposta del QFP è già stata respinta dal Parlamento Europeo, che ha citato tra le ragioni i tagli profondi ai settori e ai Programmi chiave, tra cui Erasmus, il cui finanziamento, secondo il Presidente del Comitato CULT, "si ferma irrimediabilmente al di sotto delle aspettative". L'Erasmus Student Network e l'Unione Europea degli Studenti chiedono al Consiglio Europeo e agli Stati Membri di non minacciare il progresso di Erasmus, impegnandosi a sostenere la proposta del Parlamento Europeo di triplicare i finanziamenti per il prossimo programma Erasmus. In questo modo, l'ESN e l'ESU sostengono la posizione del Forum Europeo della Gioventù e di altre organizzazioni della società civile su questo tema. Questa posizione è ugualmente applicabile a tutte le future proposte finanziarie del Consiglio.

I leader europei hanno sottolineato il loro impegno per il Progetto europeo e il contributo del Programma Erasmus+ alla costruzione di un'Unione più forte. Dopo 33 anni di cambiamento di vita e di apertura mentale, il Programma Erasmus si è dimostrato uno degli strumenti più efficaci per riunire gli europei. Per aumentare l'impatto e la portata del Programma, gli impegni degli Stati Membri dovrebbero essere all'altezza delle aspettative riposte nel Programma.

 

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Erasmus Student Network (ESN) è la più grande associazione studentesca d'Europa. Presente in oltre 1000 istituti di istruzione superiore, riunisce oltre 530 associazioni locali in 42 paesi. Più di 15000 volontari si occupano di oltre 350000 studenti internazionali all'insegna del motto "Studenti che aiutano gli studenti (Students helping students)”. ESN lavora per la creazione di un ambiente educativo più mobile e flessibile, sostenendo e sviluppando lo scambio di studenti di diversi livelli e fornendo un'esperienza interculturale.

 

L'Unione degli Studenti Europei (ESU) è l'organizzazione ombrello di 46 Unioni Nazionali degli Studenti (NUS) di 40 paesi. Rappresenta gli interessi educativi, sociali, economici e culturali di oltre 20 milioni di studenti nei confronti di tutti gli organi decisionali rilevanti come l'Unione Europea, il Processo di Bologna, il Consiglio d'Europa e l'UNESCO.


 

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